Endodonzia - Conservativa

Endodonzia

L’Endodonzia comprende tutte le procedure che si occupano della cura e del risanamento della parte interna del dente (polpa dentaria).

Un trattamento endodontico si svolge normalmente in tre fasi:

Prima fase: si svuotano completamente i canali contenuti all’interno delle radici;

Seconda fase: si preparano questi canali dando loro adeguata forma e sagomatura tridimensionale;

Terza fase: si chiudono infine i canali in maniera compatta per tutta la lunghezza della radice, utilizzando un materiale termoplastico chiamato “guttapercha”.

Molte sono le cause che rendono necessaria la cura di un dente; la più frequente è la presenza di una carie molto profonda (il tipo di intervento si chiama “devitalizzazione” o “cura canalare”).
Un altro motivo può essere la presenza di una precedente cura canalare che non è stata eseguita completamente oppure è stata fatta con materiali che non rimangono stabili nel tempo (questo intervento si chiama “ritrattamento”).

Talvolta può accadere che, in corrispondenza dell’apice del dente, vi sia un’infezione (chiamata “granuloma” se l’infezione è di tipo cronico, “ascesso” se è di tipo acuto). In questo caso, prima di effettuare la terza fase della cura (la chiusura), viene effettuata una medicazione, allo scopo di sconfiggere batteri molto resistenti che sono appunto la causa di queste infezioni.

Raramente, quando la guarigione non avviene in maniera completa (10-15% dei casi), si può ricorrere all’asportazione chirurgica dell’apice della radice (la parte terminale) e alla rimozione del tessuto infetto.
Questo tipo di intervento si chiama “apicectomia”.

Conservativa

Con il termine “Conservativa” si identifica quella branca dell’odontoiatria che si occupa di curare (“conservare”) quei denti colpiti dalla carie o da frattura.
La moderna conservativa usa procedure minimamente invasive che hanno lo scopo di rimuovere solamente il tessuto cariato e di preservare il tessuto sano, in modo tale da potere ripristinare la forma e anche l’estetica originale degli elementi dentari.

La carie è un processo infettivo che colpisce i tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento) ed è ’una delle malattie degenerative più diffuse e comuni in ambito odontoiatrico.

Per spiegare semplicemente come si sviluppa la carie si può dire che un’elevata quantità di zuccheri rinforza dei batteri normalmente presenti nella nostra bocca, che vanno a produrre acidi che a lungo andare “bucano” il dente.
Essa è infatti causata da fattori endogeni (come la tipologia di saliva e la morfologia dei denti) e da fattori esogeni (come la placca batterica, il microrganismo patogeno streptococco mutans) e da altri fattori (come un’inadeguata igiene orale domiciliare, un’alimentazione a base di zuccheri ed il tabacco).

Per diagnosticare una carie è necessaria un’attenta visita da pare del dentista, affiancata anche da un eventuale esame radiografico, che permette di classificarla e di poter intervenire attraverso il trattamento conservativo più indicato: l’otturazione può essere semplice o complessa, a seconda dell’estensione della lesione cariosa nello smalto e nella dentina.

Se la carie viene trattata in tempo, recuperare il dente è facile e veloce ed anche più economico.
Qualora invece la carie venga trascurata, i batteri attraversano lo smalto e la dentina ed arrivano ad infettare anche la polpa al centro del dente.
In questo modo il paziente passerà dal percepire un iniziale ipersensibilità agli stimoli termici ad avere dolore.
La terapia conservativa è attuata con materiali adesivi, che si attaccano allo smalto ed alla dentina,
permettendo il recupero completo dell’elemento dentale ed un risultato estetico ottimale.
Essa si avvale di restauri diretti ed indiretti.

I restauri diretti (otturazioni): sono la soluzione migliore per curare tutti quei denti in cui la carie ha distrutto poca sostanza dentale. Si chiamano così proprio perché vengono eseguiti direttamente dall’odontoiatra alla poltrona. Le otturazioni riproducono fedelmente la porzione di dente mancante con compositi estetici, costituiti da una matrice organica (resina) che conferisce la plasticità e l’adattabilità nella cavità cariosa, e da una parte inorganica (ceramica o vetro) che conferisce la robustezza, la resistenza alle abrasioni e la lucentezza.

I restauri indiretti (intarsi): sono la soluzione più valida esteticamente e duratura nel tempo per ricostruire quei denti in cui la carie ha distrutto molta sostanza dentale.
Gli intarsi sono ricostruzioni in composito o in ceramica, confezionate nel laboratorio odontotecnico, che riproducono la parte di dente persa per la carie e che vengono poi cementate in bocca. É una metodica che comporta la preparazione della cavità risanata, la presa dell’impronta e la cementazione finale.

In caso di lesioni cariose profonde vicine alla polpa, sui denti vitali, si potrebbe avere un fenomeno di ipersensibilità pulpare (sensibilità caldo/freddo, indolenzimento), alcuni giorni dopo l’otturazione, come risposta fisiologica dell’organismo, che di solito si risolve in qualche giorno. Qualora la sintomatologia si prolungasse per un mese, allora è bene ricorrere alla devitalizzazione del dente.

Tutte le terapie conservative vengono eseguite con l’ausilio della diga di gomma per evitare contaminazione batterica e salivare del dente, che non farebbero attaccare i materiali adesivi da ricostruzione. Inoltre in caso di carie più profonde viene anche effettuata l’anestesia locale e dopo la scomparsa dell’anestesia si può avvertire un senso di gonfiore e fastidio alla gengiva dovuto all’anestetico ed all’uncino stabilizzante la diga di gomma, ma si risolvono già dal giorno dopo l’intervento.d

La Bellezza dei Tuoi Denti è la Nostra Missione

Vieni a trovarci per una consulenza personalizzata.

Scopri come possiamo migliorare la salute e l’estetica dei tuoi denti.